Musica Valentina!


Il secondo giorno la tutor mi chiese se sapevo suonare qualche strumeno. Dovete sapere che io so “suonare” tanti strumenti ma non uno perfettamente. Io le risposi subito di si e mi propose di portare ogni giorno uno strumento diverso!  Entusiasta tornai a casa e cominciai a imparare a suonare quelle canzoncine che normalmente risuonavano nelle aule durante il gioco. Portai la prima volta il flauto traverso ,che ebbe inizialmente un grande effetto ipnotico e poi si scatenò il delirio generale ...le maestre cominciarono a cantare, io cominciai suonare divertita con il flauto mentre i bambini comincirono è a esplodere di vita  e di allegria con il loro ballo infantile. Il secondo giorno portai la tromba e questa creò inizialemente più spavento che altro...poi i bambini si avvicinaro e cominciarono ad apprezzare quello strumento strano e con suono potente. Il giorno sucessivo( un venerdì) portai la chitarra e questa, probabilmente più familiare per i bambini,fu ben accolta.

 
 

 

Ricordo che appena estraetti la chitarra dalla custiodia una bambina di tre anni si avvicinò a me e mi chiese perchè io che ero femmina suonavo la chitarra. Ribattei chiedendole perchè mi diceva che quello era uno strumento da maschio e mi disse che suo padre la suonava e quindi credeva che fosse uno strumento eclusivamente da uomo. Rimasi sbalordita da ciò che mi disse quella bambina di tre anni e cominciai a riflettere su quanto fosse incisiva l’educazione , o meglio, la socializzazione di genere anche nei bambini più piccoli. Dopo aver portato la chitarra portai l’Ukulele ( è un piccolo strumento a corda simile a una chitarra che viene utilizzato per la musica hawaliana). sia i bambini che le educatrici rimasero sorpresi di quella “mini chitarra” dal suono dolce e vollero provarla. La settimana successiva mi  richiesero di portare ogni giorno uno strumento diverso. Alla fine del periodo di Alternanza scuola-lavoro la mia tutor soddisfatta della mia iniziativa nel portare gli strumenti mi propose che se fossi tornata l’anno successivo avrei potuto creare delle attività musicali che includessero la partecipazione dei bambini. Sarebbe stato fantastico ma dopo quell’anno non ebbi la possibilità di fare nuovamente lo stage perchè erano state abbassate le ore obbligatorie di alternanza scuola lavoro.

 


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